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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Gli Anni 10 entreranno nella storia come l’inizio della fine del monopolio del motore endotermico nell’industria automobilistica. Tesla Motors è stato il vero game changer, che ha costretto tutte le altre case automobilistiche a correre ai ripari. La risposta di BMW è stata decisamente la più interessante: la creazione di un nuovo sub-brand contraddistinto dalla lettera “i” dove gli ingegneri della casa bavarese hanno potuto scatenare la loro creatività.

Il cross over cittadino i3 aveva già sorpreso il pubblico per la sua rivoluzionaria semplicità. Per quella strana sensazione che si prova vedendola camminare silenziosamente tra le vie di un centro città. Come se qualcuno si fosse sbagliato e avesse messo in strada un prototipo da salone. Uno di quelli che si chiamano sempre “concept qualcosa” e che servono solo a fare vedere quale casa ce l’ha più lungo, il know-how.

Con il lancio mondiale della i8 avvenuto a giugno 2014 la quantità di bocche spalancate e di occhi strabuzzati si è moltiplicata per 10. E il car design, oltre che i contenuti puramente tecnici, è il principale responsabile. Il team guidato da Benoit Jacob ha creato l’oggetto a quattro ruote più suggestivo, fascinoso, sensuale, raffinato che si sia mai visto. Sorretto in più da una tecnologia che consente prestazioni da supersportiva con consumi di carburante degni di una berlina di media cilindrata.

Benoit Jacob, che dopo questa creazione è assurto a nuova star planetaria del car design, nelle interviste che ha concesso ha sottolineato spesso due concetti: il disegno dell’auto è stato determinato dall’aerodinamica; il car designer oggi ha immense possibilità date dai nuovi materiali compositi, che consentono forme e prestazioni prima impossibili.

BMW i8

Aerodinamica

Il flusso d’aria non rimbalza contro il frontale dell’auto, frenandola, ma si insinua tra le sue pieghe, tra i livelli della carrozzeria. Nel suo viaggio all’interno dell’auto l’aria rinfresca il vano motore, raffredda i freni anteriori, poi viene convogliato verso il retrotreno creando l’effetto suolo, e alla fine ritrova la libertà passando sotto le alette che sovrastano le luci posteriori. Il risultato è un CX di 0,26.

Car design

La BMW i8 è un mix incredibilmente equilibrato di aspetti maschili e femminili. Le linee rette e spigolose della carrozzeria si integrano nei volumi laterali, dall’andamento sinuoso ed elegante. Le prestazioni muscolari di una supersportiva vengono erogate in modo semplice e intuitivo, grazie a un’elettronica allo stato dell’arte. La carrozzeria è più alta del normale, per vetture di questa categoria. Questo significa che anche le persone alte oppure robuste non dovranno fare i soliti contorsionisti per calarsi dentro l’abitacolo. Le bocchette dell’aria sembrano galleggiare nella loro sede. Non è chiaro come siano riusciti a fare questo. Le cinture di sicurezza blu elettrico sono un dettaglio ricercato, oppure una pacchianata. A seconda dei punti di vista e dei gusti. L’apertura delle porte con doppio movimento simultaneo, verso l’alto e ruotando in fuori, è semplicemente ipnotizzante. Sicuramente un’auto che rimane impressa al primo sguardo, per sempre.

BMW i8

Tecnica motoristica

La propulsione è affidata a due unità motrici: un motore elettrico dalla potenza di 131 cv e 250 nm; un motore endotermico a benzina, 1.500 cm³, tre cilindri turbo, dall’altissima potenza specifica: 154 cv/lt. Cambio automatico a sei rapporti. Velocità massima di 250 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. L’integrazione tra motore endotermico (al retrotreno) e motore elettrico (all’avantreno) stabilisce un nuovo standard nel settore. La curva di coppia sembra disegnata con un compasso, le due unità motrici (endotermico dietro ed elettrico davanti) continuano a spingere e spingere e spingere. Ogni buco di potenza viene prontamente riempito elettricamente, fornendo sensazioni che più che automobilistiche sono aeronautiche.

Da notare che l’elettronica, che controlla completamente l’auto ad ogni centesimo di secondo, consente di adottare pneumatici di larghezza decisamente inferiore rispetto alle altre supersportive (195 all’anteriore e 215 al posteriore) con ovvio vantaggio per ciò che concerne i consumi.

Ah, dimenticavamo, il prezzo di vendita è di 133.000 euro. Più o meno quanto l’Audi R8, poco più di una Maserati Quattroporte e circa 60.000 euro meno dell’Aston Martin DB9 Coupé. Che non è niente male per un’auto che è un autentica pietra miliare nella storia del car design.

Fonti: Dezeen.com

BMW i8

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