Visual Museum: l’intervista al docente Giovanni Francesco Frascino

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Napoletano di origini e nell’animo, Giovanni Francesco Frascino è proprio nella città partenopea che si laurea in architettura nel 1998. Nel 2000 apre il suo studio professionale e dal 2004 insegna e tiene convegni e seminari presso la facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”, il Tarì Design School di Caserta, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e la libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Miano.
Numerosi sono i concorsi internazionali a cui partecipa, mentre continua a svolgere attività di ricerca all’interno di master e workshop di Architettura in tutto il mondo.
Ha prestato la sua attività di designer per la Fondazione Treccani, per la Biennale di Venezia, il Museo di Arte Moderna di Valencia IVAM, l’Università Federico II di Napoli.
Oggi Giovanni Francesco Frascino è docente per Italian Design Institute al Corso di Specializzazione in Visual Museum, un nuovo percorso studiato appositamente per chi ha passione e sensibilità per l’arte e vuole specializzarsi nel Design di Allestimenti e percorsi museali.
Lo abbiamo incontrato per farci raccontare un po’ il suo lavoro.

Qual è stato il lavoro più stimolante che ha fatto?
Ricordo con emozione il Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2015. Lavorare su un tema straordinario come quello della memoria, proposto dal curatore Vincenzo Trione, è stato come scavare nelle radici della cultura italiana. Preparando gli spazi del Padiglione ho potuto guardato nell’intimo di artisti quali Peter Greenaway, Vanessa Beecroft, Mimmo Paladino, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Jean Marie Straub, William Kentridge ed altri. Un’esperienza straordinaria!

Qual è la parte più bella del suo lavoro?
Una mostra è il risultato di una sequenza di momenti che vanno dalla fase di ricerca a quella ideativa fino a quella esecutiva in cui la mostra finalmente prende forma: è un percorso esaltante dove ogni momento regala emozione e conoscenza.

Quali sono le skills che un progettista/allestitore deve necessariamente possedere?
Dono di sintesi nella soluzione proposta, capacità di individuare quale forma di dialogo intraprendere con lo spazio della mostra, competenza nell’uso dei materiali e abilità nel governare la luce.

Perché questo corso può essere utile alla carriera di un futuro allestitore?
Allestire uno spazio significa rispondere a diverse istanze che spesso possono mettere in crisi il processo creativo. Questo corso offre un metodo solido per districarsi dal labirintico mondo dell’“arte del mostrare”, questo approccio rigoroso consente di stimolare e liberare la capacità immaginativa che è latente in ognuno di noi.

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