Toy Design inclusivo: come il gioco diventa accessibile a tutti

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La frontiera del Toy design si chiama “gioco inclusivo”, vale a dire progettare giocattoli che siano davvero per tutti i bambini, anche quelli diversamente abili.
Giocare costituisce un aspetto fondamentale della vita di ciascun bambino, è il modo naturale con cui i bambini si relazionano con il mondo. Eppure, la maggior parte dei giocattoli in commercio non è stata sviluppata considerando le differenti capacità dei bambini e la presenza di bambini con disabilità. La privazione del gioco non solo influisce negativamente sullo sviluppo cognitivo, fisico e comunicativo dei bambini, ma risulta essere diseducativo per i cosiddetti “bimbi normodotati”, che perdono l’occasione di imparare l’inclusività sin da piccoli.
Aumentare la frazione di giocattoli inclusivi e fornire libertà di gioco a tutti i bambini, tenendo conto delle differenti abilità rappresenta una sfida certo impegnativa ed entusiasmante per ogni toy designer professionista.
L’Universal design ed il Design for all sono metodologie progettuali che hanno radici che risalgono agli anni ‘60, quando già si pensava all’importanza di progettare giocattoli per tutti i bambini.
Tuttavia, spesso le soluzioni non sono state soddisfacenti, a volte anche esteticamente discutibili e discriminanti.

Il giocattolo inclusivo

Un giocattolo inclusivo è quello che valorizza le differenti abilità di tutti i bambini, inteso come giocabile da tutti indipendentemente dalle proprie abilità, attitudini e preferenze, creato con l’obiettivo di essere usato dalla maggior parte di persone possibile.

Alcuni esempi di Toy Design inclusivo

La progettazione finalizzata a valorizzare le peculiarità di ogni individuo ha portato ultimamente alla diffusione e al successo di alcuni giochi come ad esempio le carte Uno nella versione Uno Braille. Mattel ha progettato un nuovo mazzo di carte con diciture braille in un angolo per consentire ai non vedenti di riconoscere il numero e il colore della carta, comunque stampati come nella versione tradizionale del gioco.
A collaborare a questo progetto è stato Mark Riccobono, presidente della National Federation of the Blind, che ha sottolineato come UNO Braille stia facendo molto più che rendere questo gioco più accessibile: contribuisce anche a promuovere l’importanza e la normalità del Braille inserendolo in luoghi che le persone potrebbero non aspettarsi e integrandolo tra i giochi dei bambini non vedenti.

Microsoft e Logitech hanno progettato il primo joypad e kit di accessori totalmente personalizzabili dall’utente che può configurare i settaggi in base ai diversi giochi della consolle.
Il Toy design inclusivo accende i riflettori su temi ancora poco esplorati, coinvolgendo professionalità e soggetti diversi che insieme sono chiamati a dare il loro contributo per permettere alle aziende di immettere sul mercato prodotti educativi e davvero democratici.

Risulta essere importantissimo il lavoro di studio e di ricerca dei toy designer, al fine di incrementare la progettazione e la produzione di giocattoli inclusivi, al fine di contribuire a ridurre gli aspetti sociali e culturali che portano ad associare la disabilità a una dimensione di esistenza negativa e per garantire la libertà e il piacere del gioco a tutti i bambini.
Vuoi diventare un Toy Designer e progettare il tuo giocattolo inclusivo? Iscriviti al Corso di Specializzazione in Toy Design di Italian Design Institute.

Corso in Toy Design: la specializzazione targata IDI

Italian Design Institute organizza un corso di Specializzazione in Toy Design per imparare:

  • Come nasce un giocattolo.
  • Sviluppo del concept.
  • L’errore creativo.
  • Come prototipare e realizzare un giocattolo.
  • L’elemento matematico nei giochi.

Il corso, indirizzato a un massimo di 18 partecipanti, prevede:

  1. Lezioni propedeutiche
  2. Fase d’aula di 32 ore
  3. Project work con la realizzazione di un progetto individuale
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