Product Design #2: evoluzione del product design dalla macchina da scrivere al computer

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Macchina da scrivere, una storia molto attuale – Il “nuovo” modo di comunicare del passato, uno strumento in grado di rendere più semplice e veloce la scrittura di ogni genere di testo. In origine lettere e dispacci, principalmente. Parliamo della macchina da scrivere. Lo strumento che ha scritto la storia dell’informazione, della comunicazione, e che ha dato un senso all’emancipazione femminile. Sì, perché è grazie alla dattilografia che prese piede un nuovo corso, quello in cui il ruolo della donna non era visto in chiave esclusivamente “domestica”. La prima dattilografa che la storia ricordi fu la statunitense Lilly, figlia del senatore Latham Scholes, che testava i prototipi delle macchine. In un certo senso sembra che fu proprio lei a dare il via a una generazione di nuove lavoratrici e a costituire una pietra miliare nell’evoluzione del product design.

Evoluzione del product design

Anche se le origini della macchina da scrivere non sono certissime. Prima dell’avvento di Olivetti, infatti, al quale viene attribuita da molti la “nascita” di questo apparecchio (la prima fu presentata all’Esposizione universale di Torino nel 1911), si hanno notizie di oggetti simili già a partire dal ‘500. Dalle ricerche condotte dagli storici, sembra infatti che il vero primo modello sia stato inventato sempre da un italiano: l’avvocato Giuseppe Ravizza, che brevettò il “Cembalo Scrivano” nel 1855. Altri esemplari di matrice statunitense, invece, risalgono al 1874. Venne chiamata “Qwerty”, esattamente come la sequenza delle sei lettere che partono dalla sinistra di ogni tastiera, le stesse che ancora oggi si trovano su ogni computer o touch-screen dei tablet.

Pesanti e ingombranti, ma hanno popolato gli studi di letterati, giornalisti e artisti di ogni genere. Le più grandi opere del ‘900 sono state battute a macchina, perché quella della scrittura è una passione immutata nel tempo, ma che ha dovuto necessariamente fare i conti con il progresso e la tecnologia. C’è chi, però, è ancora affezionato ai modelli più antichi e oggi continua a usarli come fossero i più attuali.

Computer, ma tutto parte dalla “Qwerty” – La naturale evoluzione della macchina da scrivere. Uno strumento diventato ormai quasi indispensabile nella vita di ogni giorno, soprattutto lavorativa. E se si pensa che la tastiera è l’unico elemento rimasto realmente immutato nel tempo, si potrebbe quasi azzardare che il computer non sia poi una vera e propria invenzione (al netto del dato elettronico e la possibilità di calcoli matematici, fino ad arrivare al web).

Parliamo sia di scrittura, perché è quello che accomuna la macchina da scrivere ai pc, portatili o fissi, ma soprattutto di design. Perché esattamente come è necessario stare al passo con i tempi e con l’evoluzione del product design, il medesimo discorso si può fare per le caratteristiche esterne. Quelle che fanno innamorare ancor prima di quelle tecniche. I pc portatili ricordano neanche tanto lontanamente i loro antenati ma lo scopo è sempre quello di far vivere “l’artista”, colui che pesta i tasti con l’intento di comunicare qualcosa. Oggi lo si usa per i più svariati scopi: di scrittura, dicevamo, ma anche per programmare, disegnare, ascoltare musica e, ovviamente, navigare.

Master in Product Design

A pensarci bene, infatti, tutto questo non sarebbe possibile se non avessimo davanti ai nostri occhi una tastiera, proprio quella Qwerty rimasta con i tasti allo stesso posto dalla fine del 1800. In sostanza, ogni operazione al computer passa dalle nostre dita, ed è questo il dato straordinario. Che l’uomo sia riuscito nel tempo a non far sparire del tutto uno strumento così importante come la macchina da scrivere ma, al contrario, sia riuscito a dare il giusto riconoscimento alla stessa grazie all’impegno, alla voglia di rispettare “le tradizioni” e, ovviamente, coadiuvato dall’avanzare della tecnologia.

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