L’arte giapponese rivive nelle stanze d’albergo: a Tokyo l’hotel BnA STUDIO

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È stato affidato a tre artisti e designer di Tokyo il restyling di cinque camere dell’hotel BnA STUDIO. Un progetto il cui obiettivo è quello di supportare l’arte locale, permettendo ai clienti di soggiornare in stanze che rivivono grazie all’opera e all’ingegno degli amanti dell’arte e della creatività.

L’hotel BnA STUDIO si trova nel quartiere di Akihabara, forse il più famoso per l’ingente presenza di esercizi commerciali di vendita accessori tech, così come specificato da Ninjamarketing. Ma è anche la zona delle luci, con le migliaia di insegne colorate che danno un volto più che moderno alla città, animando così le strade piene di turisti. È in questa zona che nasce la struttura alberghiera in questione, incentrata sulle cinque diverse arti che, appunto, vengono supportate dai clienti che prenotano le stesse. Un modo per soggiornare in maniera diversa, facendosi catapultare in un mondo fatto di ingegno ed estro.

Sulla falsariga dell’arte messa in strada e relativa alle insegne del quartiere di Akihabara sono state ridisegnate le cinque camere, ciascuna delle quali è dotata di cucine attrezzate, lavatrice, asciugatrice e addirittura un abbonamento a Netflix per poter guardare le proprie serie preferite.

Supportare gli artisti prenotando all’hotel BnA STUDIO.

Una parte degli introiti che arrivano dalle prenotazioni delle cinque stanze vanno ai singoli artisti che le hanno riprogettate. È una maniera efficace ed intelligente, un sistema di condivisione dei ricavi sui soggiorni. Solo così il designer ha una reale percezione di ciò che pensa la gente delle sue opere e soprattuto può confrontarsi con i gusti di ciascun cliente. Per un prezzo di 200 dollari a notte si può godere di cinque stili completamente diversi fra loro, tutti accomunati dal tema della luce.

Le cinque stanze.

1- Camera Responder. Progettata da 81 Bastards è composta da un grande murales che abbraccia a 360 gradi le pareti, ed è un omaggio alla street art caratterizzata da motivi tipici giapponesi.

2- Camera Hailer. Ideata sempre da 81 Bastards, l’ingegno si sprigiona dal soffitto che sovrasta il letto matrimoniale, in cui spicca “Wind God and Tunder God”, famosissima opera di Sotatsu Tawaraya, raffigurante due dei: Raijin, Dio dei fulmini e delle tempeste, e Fujin, Dio del vento.

3- Camera Zen Garden. Ridisegnata da Taku Sato e dagli artisti NANOOK, Kazuma Ogata e Mitsuko Shimae. Vuole essere un omaggio e al tempo stesso un elemento di contrasto tra due realtà nipponiche diametralmente opposte: il Giappone Zen e la Tokyo tecnologica e metropolitana. Per questo motivo la stanza è divisa in due parti, due città diverse.

4- Camera Wonder Park. Progettata da studioBOWL, è un mix tra design industriale e pop art il cui obiettivo è quello di immergere il visitatore in un ambiente più adatto alla realtà dei teeneger, quello dei tempi del liceo, tra campi e parchetti.

5- Camera Athletic Park. StudioBOWL assieme a Ryohei Murakami puntano ancora una volta sulle emozioni del passato. Questa volta sembra di essere in una stanza per bambini, quelle tanto sognate ai tempi dell’adolescenza. Ci si può sbizzarrire tra tubi, scale e corrimani, proprio come quando si era bambini.

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