Quella dell’«avvocato della moda» è una delle nuove figure professionali più affascinanti. La ragion d’essere della sua ascesa è da ricercare nella costante crescita di cause per plagio, contraffazione o concorrenza sleale, ma anche di appropriazione culturale e collaborazioni che richiedono di essere regolamentate a livello legale. In equilibrio tra diritto commerciale, civile e penale, il fashion lawyer può lavorare in studio o essere assunto da un’azienda: in entrambi i casi, oltre alla competenza giuridica è richiesta una profonda conoscenza del settore. Con una grande quantità di occupazioni possibili, è auspicabile un’ulteriore specializzazione: privacy e tutela del Made in Italy sono alcuni esempi