Yacht design trend: gli explorer

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[vc_row][vc_column][vc_column_text]L’ultima tendenza nello yacht design di imbarcazioni superiori ai 100 piedi è quella delle navette dislocanti dal look avventuroso, se non proprio militare. Tutto è cominciato una ventina d’anni fa quando alcuni armatori hanno cominciato a comprare vecchi rimorchiatori o navi dismesse dalle marine militari per riadattarli all’uso diportistico. I principali vantaggi di questa scelta sono il comfort di navigazione, la sensazione di solidità e un ritmo più tranquillo, tipico delle unità dislocanti, che hanno una velocità media di 10-12 nodi e grande autonomia di crociera.

Inoltre questo tipo di navi offre un plus in termini di immagine, diametralmente opposta alla tendenza dominante dei palazzi galleggianti bianchi o addirittura cangianti, dalle forme sinuose, di design, decisamente metropolitani. Queste imbarcazioni invece comunicano tutte le suggestioni della spedizione, dell’avventura, della navigazione in mari proibitivi. Un modo decisamente meno frivolo ed edonista di navigare e di mostrarsi. Era dunque nata la tipologia Explorer, che entro poco sarebbe stata recepita anche dai grandi cantieri per i loro nuovi modelli.

Prua alta, spesso senza slanci, murate alte e dritte anche a centro barca, tuga importante dalle forme squadrate: queste le caratteristiche principali degli explorer da un punto di vista di yacht design. Gli interni invece sono spesso molto meno austeri: qui gli interior designer hanno avuto carta bianca per creare ambienti molto lussuosi in cui non deve mancare nessun comfort, piscina in pozzetto compresa. Da un punto di vista tecnico gli explorer si distinguono invece per le motorizzazioni ormai quasi tutte ecologiche, con motori elettrici oppure eco-diesel, per una grande autonomia di navigazione e un basso impatto ambientale.
Vediamo le principali proposte del mercato attuale.

CRN 134 Atlante

La proposta del cantiere italiano CRN è un 40 metri piedi realizzato in alluminio e acciaio dal look militare ma ricercato. Le linee di scafo e tuga sono disegnate dallo studio Nuvolari Lenard di Venezia; gli interni sono dei parigini Gilles & Boissier e si distinguono per le tonalità tenui, esaltate da una diffusa luce naturale che filtra all’interno grazie alle molte finestrature.

CRN 134 Atlante

Damen SeaXplorer

La gamma SeaXplorer di Damen, società madre del prestigioso cantiere olandese Amels, è composta da tre Explorer di lunghezza dai 65 ai 100 metri, tutti progettati e costruiti per rispettare lo standard Polar Class 6, ovvero con capacità di rompere la banchisa polare e navigare tra i ghiacci. Il tratto distintivo della gamma sono i massicci volumi di prua, con il dritto disegnato secondo la geometria Sea Axe, brevettata per facilitare lo sfondamento dei ghiacci. La poppa ospita il ponte di atterraggio per gli elicotteri. In modo che la navetta viaggi da sola (solo con equipaggio, senza armatore) nei luoghi più remoti del pianeta, e poter essere raggiunta ovunque dal suo proprietario.

Damen SeaXplorer

Damen SeaXplorer

Lo stile italiano, universalmente riconosciuto anche nel mondo dello yachting, si riconosce a prima vista in questo modello che rappresenta il debutto del prestigioso cantiere viareggino Sanlorenzo nel settore degli Explorer. Le linee esterne riprendono un’interpretazione più classica della navetta d’esplorazione con la prua dal deciso slancio e la gruetta della piattaforma di poppa che diventa un elemento decorativo. Da un punto di vista tecnico il 46 metri Sanlorenzo si distingue per il basso pescaggio, la classificazione Green Plus del Royal Institution of Naval Architects, che certifica il basso impatto ambientale dell’imbarcazione, capace di rimanere all’ancora per alcuni giorni utilizzando la sola alimentazione elettrica fornita dalle batterie speciali a zero emissioni. La navetta ha una velocità massima di 16 nodi e un’autonomia di 4.000 miglia nautiche alla velocità di crociera di 11 nodi.

Damen SeaXplorer

Piriou 250 Yersin

Quando l’imprenditore Francois Fiat decise che il suo prossimo superyacht sarebbe stato un explorer, decise anche che il cantiere più qualificato per progettarlo e costruirlo sarebbe stato un cantiere specializzato nella costruzione di navi commerciali oceaniche, non uno dei tanti brand che operano nel settore dello yachting. La scelta cadde quindi su Piriou, che avrebbe infuso tutto il suo know how nella realizzazione di un 75 metri che avrebbe avuto caratteristiche ben precise: un’autonomia da record; la possibilità di navigare in qualsiasi mare del pianeta; avere un impatto ambientale il più basso possibile. I tecnici e del cantiere aggiunsero poi alcune feature nate dalla loro esperienza: uno scafo in acciaio altamente coibentato, una robustezza paragonabile a quella di un rompighiacci, un sistema di stabilizzazione antirollio e la propulsione elettrica, alimentata da 6 generatori collegati in rete. Il risultato è stato una nave (battezzata Yersin) dal look classico e funzionale, con poche concessioni al design, che mantiene tutte le promesse fatte: può navigare per 15.000 miglia ed essere completamente autonoma per 50 giorni, anche con l’equipaggio al completo, composto da 44 persone.

Piriou 250 Yersin

Fonti: Robbreport.comYachtingmagazine.com[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][mk_button dimension=”outline” corner_style=”full_rounded” size=”medium” icon=”mk-icon-home” url=”/” align=”center” margin_top=”30″ margin_bottom=”0″ margin_right=”0″]Torna alla Home[/mk_button][/vc_column][/vc_row]

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